Buongiorno a questa redazione, chiedo scusa se sarò un po’ confuso e qualora si ritenesse questa lettera inidonea alla pubblicazione non avrò alcun rancore se fosse cestinata. Vengo al dunque, si parla tanto male della gestione dell’emergenza sanitaria a Catania e proprio su questo voglio portare qui la mia testimonianza. Sarò vago su alcune informazioni perché desidero che non si riconosca la persona e il caso di cui parlo ma personalmente posso soltanto testimoniare bene di quanto accaduto alla nostra famiglia in queste ultime ore.
Appena ieri una persona una persona a me molto cara ha avuto un grave malore iniziando a parlare in maniera sconnessa, subito intuito che qualcosa non andava bene abbiamo contattato il 118 che ha immediatamente dato riscontro alla chiamata. Già dalla descrizione dei primi sintomi l’operatore ha ritenuto opportuno passare la telefonata a una dottoressa che telefonicamente ci ha guidati in momenti per noi drammatici riuscendo a rassicurarci e a non farci fare azioni sbagliate nei confronti dell’ammalato, in pochi minuti (ed è strano accorgersi di quanto siano stati veloci, perché sono momenti che sembrano durare un’eternità) è arrivata un’ambulanza con medico a bordo, professionista che ci è apparso molto preparato e che ha subito provveduto a stabilizzare la persona confermando quella che era la nostra paura: era in atto un ictus e la situazione appariva molto seria. Dopo aver stabilizzato il paziente in accordo sempre con la centrale 118 è iniziato il viaggio verso il nuovo pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi centro dove immediatamente il personale sanitario si è mosso con grande preparazione effettuando tutti gli esami del caso (non saprei riferire ma hanno veramente fatto tanto) e iniziando poco dopo la trombolisi. Già quattro ore dopo disponevano il ricovero in reparto dopo essere certi che non ci fosse più pericolo imminente per la persona a noi cara.
Adesso per tutti noi inizia una nuova fase, sarà difficoltosa, ma grazie a Dio (che ha voluto ci accorgessimo subito del malore in atto) e grazie al 118 e al personale del pronto soccorso Garibaldi si apre un percorso di ottimismo. Ecco, perdonate la confusione e se ritenete scegliete di pubblicare questa mia lettera che possa arrivare un grazie e un abbraccio a queste persone, medici, personale 118, infermieri e altro per questa opera che giornalmente svolgete. Non ricordo neanche i nomi, c’è stata tanta confusione nella mia mente in quegli istanti, ma grazie, grazie, grazie.
Lettera firmata
NOTA DELLA REDAZIONE: Riteniamo la Sua lettera una importante testimonianza e comprendiamo bene come certi momenti siano particolarmente “pesanti”. Non è confusa ma ricca di sentimento sincero. Auguriamo serenità a Lei e alla persona cui evidentemente tiene tanto e naturalmente buona guarigione al suo parente come a tutti gli ammalati. A corredo inseriamo una foto di repertorio del giornale. (L.A.)